I cambiamenti climatici in atto, le cause antropiche accertate, l’aumento di frequenza degli eventi estremi impongono di accelerare l’abbandono delle fonti energetiche fossili e della generazione centralizzata.
I cambiamenti non sono mai indolori e richiedono investimenti ingenti in Italia e nel mondo. Non fare nulla, tuttavia, costerà molto di più. Non c’è spazio dunque per battaglie di retroguardia e nostalgie, che spesso nascondono lobbies e interessi nascosti.
La transizione poggia su tre gambe: tecnica, economica (servono tante risorse) e degli “attori del cambiamento” (chi lo fa?!); forse è stata sottovalutata la terza componente, con il risultato di sviluppare “crisi di rigetto” ed inutili strumentalizzazioni politiche. La tecnologia, per quanto avanzata, ha bisogno dell’impegno di aziende, ricercatori, politici e cittadini per essere effettivamente implementata e utilizzata ed i risultati che dobbiamo raggiungere al 2030 e al 2050 (gli scienziati del clima ci chiedono anche di più) impongono che le nuove tecnologie ed i nuovi approcci non riguardino soltanto “pionieri” e donne e uomini illuminati, ma una vasta maggioranza di cittadini e imprese.
Come muoversi in concreto? Nel dialogo di sabato pomeriggio discuteremo con tecnici ed economisti le opzioni in campo, scevri da posizioni ideologiche ma con esempi, ipotesi, prove. Abbiamo gli strumenti per decarbonizzare, ridurre gli impatti negativi ed anzi trarre benefici per i singoli e la collettività.
Ci accompagnerà la metafora del tiktaalik, un fossile che attesta le incertezze e i tentativi che già caratterizzarono la conquista della terraferma (dai pesci di oceani primordiali verso Homo Sapiens). Transizioni.
Lo speech Energia 2.0: Tiktaali ed altri fossili, sarà tenuto da Fabio Romani e da Mariano Morazzo, Direttore Area Impatto di ECCO.